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Sunday, March 30, 2014

I colori della primavera dal Giappone

Oggi ospitiamo il racconto di Luca P., studente di scienze politiche e studioso appassionato del Giappone. Tra ricordi ed immagini, Luca ci fa vivere la magia della primavera giapponese.

Chi di noi non ha mai visto foto dei fiori di ciliegio che con la loro bellezza naturale contrastano con il panorama super moderno e urbanizzato di Tokyo? Cosa rappresenta nella cultura giapponese moderna la primavera e la fioritura dei sakura?
Nel mio soggiorno in Giappone della durata di un anno ho assistito al susseguirsi delle stagioni e ho notato con molto interesse fenomeni culturali molto diversi dai nostri, legati alla stagione primaverile.
Per prima cosa si deve sottolineare che in Giappone a differenza di molti paesi occidentali, il calendario accademico e lavorativo è differente. Gennaio non rappresenta la fine di quello che noi definiremmo il primo semestre, ma il suo termine.
Da fine gennaio gli studenti iniziano a godere di molta libertà in attesa dell’arrivo di aprile e del nuovo anno scolastico spesso dedicandosi a lavori part time. Aprile, inoltre, rappresenta anche il periodo delle nuove assunzioni nelle aziende (in giapponese nyusya).
Dall’inizio di febbraio, che in Giappone è ancora molto freddo per gli standard di un italiano e specialmente del sud, non si sente parlare di altro che della fioritura dei fiori di ciliegio che rappresentano un momento di unione sociale straordinario. Tutto il periodo primaverile è costellato infatti di eventi mondani a cui i giapponesi non vogliono e spesso non possono sottrarsi quali le bevute con i colleghi, sia per i lavoratori part time che per gli impiegati delle più differenti aziende. La primavera, infatti, con il periodo delle lauree di solito concentrato a marzo è costellato da eventi per salutare gli amici che una volta terminati gli studi si sposteranno nelle diverse zone del paese per motivi lavorativi.
La fioritura dei ciliegi con la loro bellezza e caducità rappresenta l’anima dell’estetica giapponese; la bellezza è tale perché svanisce in fretta ed è estremamente legata al mondo naturale proprio come la vita umana. Una cosa di cui sono rimasto molto sorpreso è la grande attenzione data dai media all’evento con previsioni aggiornate sui giorni in cui è previsto lo sbocciare dei ciliegi nelle varie città lungo quella che viene definita “la linea della fioritura”. In questo periodo è tradizione l’organizzare gite nei parchi cittadini e sostare sotto i ciliegi in fiore per ammirare la fioritura e godere della compagnia di amici e familiari, mangiando e bevendo. Naturalmente l’Hanami, così viene definito l’andare a vedere la fioritura, rappresenta un grande fattore culturale e di collante sociale, in un paese come il Giappone dove i rapporti interpersonali sono molto difficili e le persone troppo impegnate per potersi dedicare con costanza alla costruzione di reti di rapporti stretti.
Io mi trovavo all’epoca in visita a Tokyo ed ho ammirato il tutto sia dallo stupendo parco di Yoyogi sia dal santuario di Yasukuni (famoso per le dispute per questioni storiche con i vicini del Giappone) che nasconde al suo interno un meraviglioso giardino. I giapponesi vanno letteralmente pazzi per questa stagione ed è interessante ma non deve sorprendere come anche le multinazionali come gli “Sturbucks” e  “Mr donuts” si adeguino ai gusti locali, offrendo al pubblico vasta varietà di cibi e bevande al gusto di ciliegia (sakura special edition).
Per concludere il Giappone è un paese ancora molto legato alle tradizioni e allo scorrere delle stagioni, anche nel susseguirsi frenetico delle vite nelle metropoli. Senza ombra di dubbio la primavera rappresenta quella che più di ogni altra può rappresentare la mentalità giapponese.







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